Qualche anno fa, facendo zapping in tv, mi sono imbattuta nel film “Dieci inverni”. Ne ho guardato solo qualche scena e non ho più potuto staccare gli occhi dallo schermo, fino alla fine.
Il film (non faccio spoiler sul finale) parla della storia d’amore mancata dei due protagonisti, che si incontrano da ragazzi a Venezia, si perdono e poi continuano a sfiorarsi per i dieci anni successivi, senza riuscire a trovare il loro “momento giusto”.
Anche ora, scrivendone, riprovo la stessa inquietudine di quando lo guardavo: la sensazione che qualcosa di bellissimo sia dietro l’angolo ma non funzioni, la sensazione di perdere tempo mentre l’amore della tua vita è dall’altra parte della strada ma tu quella strada non riesci ad attraversarla.
La sensazione che tutto accada nel momento sbagliato.
Difficile, a quel punto, non avere rimpianti: poteva andare diversamente… potevo fare altre scelte… se solo avessi detto… se non ci fosse stato quell’intoppo… allora sì, che sarei felice.
Gli intoppi, gli errori, le delusioni a volte possono metterci ko, come accade anche a Silvestro e Camilla, i due protagonisti del film.
Nella mia esperienza personale e di terapeuta, tuttavia, questi “momenti sbagliati” possono anche costituire preziosi momenti di svolta: amori finiti che si trasformano nel progetto di vita che non si aveva mai avuto il coraggio di intraprendere, licenziamenti che diventano la spinta a reinventarsi, malattie che riavvicinano e guariscono rapporti sfilacciati. Da difficoltà di ogni tipo ho visto persone chiedere aiuto, rialzarsi e tornare a vivere, più belle e forti di prima.
Costretti a fare i conti con una realtà dura, non perfetta, diversa o proprio lontana da quello che immaginavamo per noi, possiamo cercare di combatterla oppure darci per vinti. Oppure, chissà, possiamo crescere, imparare qualcosa, ricostruirci, come hanno fatto Silvestro e Camilla che dal dolore di dieci inverni sbagliati hanno imparato prima di tutto a ritrovare se stessi e a sorridere, smettendo di legare la propria felicità a un accadimento o a una persona.
E se il momento giusto, semplicemente, non esistesse – e andasse bene così?