Nella propria vita ogni persona incontra, affronta e, nella maggior parte dei casi, supera una gran quantità di sofferenze e difficoltà. Tuttavia vi possono essere dei momenti in cui emerge un malessere, non sempre chiaramente decifrabile, rispetto al quale non sembra esserci alcuna alternativa o soluzione. Tutto si ferma o continua a girare a vuoto.
Questo disagio può manifestarsi attraverso un problema relazionale, di coppia o familiare, oppure in seguito a un lutto o una separazione. Può essere legato a una certa fase di vita o ad alcune domande esistenziali, o venire portato alla luce da difficoltà nello studio o sul lavoro.
Talvolta può essere il corpo a esprimere questa sofferenza, di solito attraverso una sintomatologia specifica (ansia, attacchi di panico, disturbi della sessualità, disturbi del comportamento alimentare…) o alcune forme psicosomatiche.
In tutti questi casi il sintomo diventa l’occasione per fermarsi e ascoltarsi, magari per la prima volta.
Il mio compito di terapeuta è aiutare le persone a comprendersi, trovando e ascoltando la loro voce. Le aiuto a individuare e rimuovere gli ostacoli alla loro realizzazione, così che non debbano essere vittime del loro passato ma che possano trovare i modi per affrontare ciò che le fa stare male e la fiducia per costruire la vita che desiderano.
La psicoterapia prevede un lavoro su di sé, sul proprio modo di guardare e dare senso a ciò che accade. Mi piace pensare al mio lavoro come a uno spazio in cui la sofferenza, affrontata insieme, diventa possibilità, trasformazione e – perché no – anche un pizzico di avventura.
La psicoterapia, sia in studio che online, è rivolta al singolo individuo (adulto, giovane adulto, adolescente), alla coppia o alla famiglia.
La consulenza psicologica rappresenta un intervento a breve-medio termine focalizzato su un problema specifico: una scelta difficile da intraprendere o dilemmatica, un cambiamento personale o professionale, la scelta dell’università, la cura di un familiare malato o infermo…
Come terapeuta, aiuto la persona a prendere consapevolezza della propria difficoltà ma anche del proprio potenziale creativo e dei propri valori, in modo da comprendere e affrontare la problematica alla luce di una narrazione di più ampio respiro capace di valorizzare risorse e possibilità.
Durante i primi colloqui valuto insieme alla persona gli obiettivi e le esigenze specifiche, concordando il tipo di percorso più indicato.
La consulenza psicologica, sia in studio che online, è rivolta al singolo individuo (adulto, giovane adulto, adolescente), alla coppia o alla famiglia.
Nella propria vita ognuno vive più storie d’amore importanti: talvolta con persone diverse, talvolta anche con la stessa persona.
Nella mia esperienza di terapeuta, difficoltà di comunicazione, litigi, problematiche sessuali, tradimenti, problemi nella gestione dei figli o con le famiglie di origine, questioni lavorative ed economiche possono essere ciò che “costringe” i due partner a guardarsi di nuovo negli occhi e interrogarsi su ciò che sta accadendo, regalando a sé e all’altro la possibilità di ri-conoscersi e di ricominciare un rapporto (come coppia, ma non necessariamente) su presupposti diversi.
La terapia di coppia può servire a reincontrarsi, proprio laddove sembrava fosse più difficile farlo. Spesso il problema per cui si chiede la consulenza rappresenta anche la chiave di volta per prendere consapevolezza delle difficoltà della coppia, dei punti di vista reciproci, e di un modo di stare insieme in cui l’io e il tu non si annullano nel noi, ma si realizzano invece più pienamente. Il dolore, segnalando dov’è la parte ferita, permette anche di prendersene cura con gentilezza e di guarirla.
Ma la terapia di coppia può servire anche a chiudere una relazione: anche quando non ci si ama più e si decide di separare le proprie strade è possibile portare con sé la consapevolezza di ciò che si è stati insieme e di ciò che si può ancora essere, da soli o con i futuri partner. Anche per lasciarsi ci vuole amore: recuperare il senso della storia condivisa può aiutare a trovare i propri modi di affrontare la separazione e, nel caso ci siano figli, a continuare ad essere genitori che lavorano in squadra.
Spesso mi arrivano richieste di consulenze psicologiche che hanno come tema principale i figli, ma che allo stesso tempo scoperchiano un profondo senso di inadeguatezza e di colpa che molti genitori, sia mamme che papà, si portano dentro.
Che si tratti di un problema educativo, di una difficoltà del figlio (a scuola, con il cibo, con il sonno, relazionale, ecc.) o di un malessere dei genitori nella relazione tra loro o con il bambino/adolescente, questo sentimento affonda sempre le sue radici in una storia (personale e di coppia) e nelle relazioni familiari. Viene inoltre corroborato dall’idea che un genitore per essere perfetto debba essere “senza macchia e senza paura”, senza spazio per il dubbio, la fatica, la paura, e tantomeno per i momenti di rabbia e di risentimento. Il mancato riconoscimento del proprio bagaglio interiore di significati e sentimenti che ogni genitore porta con sé rappresenta spesso un ostacolo nell’ascolto e nella comprensione della difficoltà che sta vivendo.
Sintonizzarsi su un piano emotivo, che non dimentichi gli aspetti pratici del problema ma al contrario li inserisca in una cornice più ampia e comprensiva, offre uno spazio in cui ragionare sul proprio essere genitori e figli all’interno di quella famiglia, con quelle caratteristiche e possibilità. Le risposte preconfezionate, spesso deludenti, lasciano allora lo spazio a nuove domande e alla scoperta di modi nuovi di vivere la relazione nella coppia genitoriale e con i propri figli.