Mercoledì 10 ottobre in tutto il mondo si celebra la Giornata mondiale della salute mentale. In Italia è anche la Giornata nazionale della psicologia e sono tantissime le iniziative dedicate alla salute mentale e al benessere psicologico.
Negli ultimi anni questi temi sono stati parzialmente sdoganati anche grazie al fatto che persone più e meno famose hanno scelto di “metterci la faccia” e di parlare delle loro esperienze con la sofferenza e la psicoterapia.
Tra i personaggi che personalmente mi hanno colpito di più nel raccontarsi c’è il principe Harry che, con molta onestà e coraggio (non è facile farlo quando tutto il mondo ti guarda), ha parlato della fatica di superare la morte della madre e di varcare la porta dello psicoterapeuta. Incoraggiato dal fratello, ha chiesto aiuto a uno specialista ben vent’anni dopo la tragedia che l’ha colpito. Forse certi tabù esistono anche per i principi.
Penso che tutti noi, anche se ben lontani dall’essere “influencer”, abbiamo la possibilità di contribuire tantissimo a “normalizzare” la sofferenza psicologica a partire dai piccoli gesti.
Lo facciamo quando, ad esempio, parliamo apertamente dei nostri sentimenti, o quando ascoltiamo qualcuno che soffre sospendendo il giudizio. Lo facciamo quando incoraggiamo una persona a prendersi cura di sé contattando un professionista che possa aiutarla, o quando chiediamo aiuto noi stessi.
Personalmente, io cerco di farlo ogni giorno nel mio lavoro e attraverso l’attività divulgativa della mia pagina Facebook e di questo blog.
Inoltre quest’anno ho scelto di aderire all’iniziativa Studi Aperti, promossa dall’Ordine Nazionale degli Psicologi, per dare la possibilità agli interessati di usufruire di un colloquio informativo gratuito nelle giornate dell’8 ottobre (Padova) e dell’11-12 ottobre (Valdagno). Per informazioni e appuntamenti sono reperibile, come di consueto, al numero 3425394545.