A volte mi capita, alla fine di una giornata lavorativa, di ripensare ad alcuni momenti e temi che hanno costellato gli incontri di psicoterapia. Pur pensando a persone, problematiche e storie diversissime tra loro, spesso mi trovo a riflettere su quanto sia presente e rilevante praticamente per tutti la complessità dell’incontro e della relazione con l’Altro, che si tratti di un partner, un genitore, un amico, un collega o un perfetto sconosciuto.
Eppure, per quanto alcuni rapporti ci facciano soffrire, per quanto ci possiamo sentire sbagliati o in colpa o spaventati di perdere qualcuno, non è qualcosa a cui siamo disposti a rinunciare: non senza perdere, insieme con l’altro, anche noi stessi.
Il fatto è che, fin dall’inizio della nostra vita, noi siamo immersi nella relazione: ne abbiamo bisogno, non soltanto per sopravvivere quando siamo neonati e quindi troppo fragili ed esposti per cavarcela da soli. Prima di venire alla luce, noi siamo generati dai sogni, dalle speranze e dalle paure dei nostri genitori. E, quando nasciamo, abbiamo bisogno di riconoscerci nello sguardo di (almeno) un altro che, pian piano, ci aiuti a prendere forma, a sentirci qualcosa di diverso da lui/lei ma allo stesso tempo connessi, amati.
Mentre cresciamo le nostre relazioni aumentano di numero e di intensità, e grazie al contatto con loro, con il loro sguardo, scopriamo aspetti nuovi di noi, non sempre piacevoli magari, ma sfaccettati, ricchi, complessi. Scopriamo che anche agli altri appartiene questa complessità e, come in un gioco di specchi, anche noi nello stare in relazione permettiamo loro di scoprirsi.
Ovvio: a un certo punto non abbiamo più bisogno di un altro per sapere chi siamo, chi vogliamo essere, chi possiamo diventare. Lo sappiamo benissimo da soli e, anzi, diventare grandi in un certo senso significa proprio riuscire a trovare anche dentro di sé quella considerazione che, si spera, abbiamo potuto conoscere prima di tutto attraverso gli altri.
Eppure questo bisogno di essere riconosciuti non smette mai di essere importante. Lo ritroviamo in ogni relazione, ma soprattutto in quelle più intime, in particolare nell’amore: tant’è vero che quando manca, quando non ci sentiamo visti e amati per quello che siamo, o quando non lo facciamo più sentire all’altro, tutto improvvisamente si complica…
E voi, da chi desiderate essere visti, riconosciuti?