A volte in coppia non ci si capisce proprio: sembra di parlare due lingue diverse e, in parte, è proprio così. Ognuno esprime l’amore, il bisogno di intimità, il desiderio di stare insieme in modo personale e può succedere di non riconoscere quello del partner se è molto distante dal proprio:
“Io avrei solo bisogni di essere ascoltata, lui non lo capisce e mi dice cosa fare per risolvere la situazione, senza neanche farmi finire.”
“Quando mi criticano non sta mai dalla mia parte.”
“Se faccio dei programmi deve sempre metterli in discussione, poi mi accusa di non organizzare nulla.”
Queste affermazioni partono tutte dal presupposto che l’altro veda le cose e i nostri bisogni esattamente come li vediamo noi e che utilizzi il nostro stesso modo per esprimersi, come ci insegna il modello classico della comunicazione che prevede un emittente, un ricevente e un messaggio che viene trasmesso dal primo al secondo. Stop. Facile, nessuna complicazione apparente… Ma la nostra esperienza della comunicazione spesso è molto diversa da così.
E se partissimo dal presupposto che usiamo tutti linguaggi diversi?
Gary Chapman, un consulente di coppia, ha analizzato e raggruppato cinque linguaggi con cui gli esseri umani si dicono l’un l’altro “ti amo”, “sei importante per me”, “ti capisco”. A dire il vero cinque sono anche pochi, ma contenere in un volume i diversi modi in cui ognuno di noi si esprime sarebbe stato assai poco pratico e da qualche parte bisognava partire…!
I cinque linguaggi dell’amore di cui parla nel suo omonimo libro sono:
1) Parole di affermazione, come i complimenti al partner o il ripetere spesso ed esplicitamente “ti amo”. Le persone che privilegiano questo canale amano dirlo, ma anche sentirselo dire.
“Io ci sono sempre quando ha un problema, come fai a mettere in dubbio che sono innamorato di te?” dice lui. “Non mi dici mai nulla di carino”, replica lei.
2) Tempo di qualità, come vicinanza e ascolto esclusivi, attività da condividere insieme, il “semplice” esserci.
“Non passiamo abbastanza tempo insieme, ci stiamo perdendo” riflette preoccupato uno dei due partner. “Ma io ti amo!” cerca di rassicurare l’altro.
3) Regali come gesto di amore tangibile: per alcuni è sufficiente anche solo un pensiero, magari originale e personalizzato.
“Abbiamo passato tutta la giornata dell’anniversario insieme, non ti basta?” “Se ci tenevi veramente mi facevi un pensierino, qualcosa di tuo!”
4) Atti di servizio, come partecipare ai lavori domestici, tenere aperta la portiera della macchina, avere delle piccole attenzioni.
“Sei speciale per me.” “Se lo fossi non mi lasceresti tutto il carico della casa sulle spalle.”
5) Contatto fisico, come gesti affettuosi, carezze, baci e rapporti sessuali.
“Facciamo poco l’amore.” “Io non ne ho bisogno tanto quanto te.”
Avete riconosciuto i differenti linguaggi dei due partner utilizzati nei cinque esempi di incomprensione?
Secondo Chapman, la maggior parte delle persone tende a utilizzare uno o due di questi modi, e spesso si è attratti da persone che parlano un linguaggio diverso dal nostro… Il rischio di non capirsi è dietro l’angolo: occorre allenarsi a conoscere e utilizzare anche il linguaggio dell’altro, invitandolo a fare lo stesso. Oltre a sintonizzarci meglio, ne potremmo uscire arricchiti, come ci arricchisce imparare nuove lingue straniere.
Qual è il vostro linguaggio prevalente, e qual è quello del vostro partner?