In questo periodo dell’anno incontro molti ragazzi degli ultimi anni delle superiori per aiutarli ad orientarsi nelle scelte post diploma. Università? Lavoro? Un’esperienza all’estero?
Spesso il loro sguardo si ferma lì, sulla strada che di lì a poco dovranno scegliere, e io li invito a guardare anche oltre, a immaginare il futuro che desiderano. Perché posso non avere chiaro che cosa voglio fare, o studiare, posso credere che una certa cosa non fa per me e se la inizio di sicuro non arrivo in fondo, ma se non so dove voglio andare – che persona voglio diventare – diventa quasi impossibile capire quale strada intraprendere e dare senso alla (inevitabile) fatica che comporterà percorrerla. È come sparare nel mucchio, qualcosa si fa, ma non è detto che sia ciò che ci realizza e ci riempie di senso.
Avere chiaro questo aiuta a scegliere in tutti i momenti della vita in cui ci si trova davanti a possibilità dalle implicazioni complesse e non del tutto prevedibili.
Questo non significa che non si possa sbagliare, ri-orientare lo sguardo, modificare le aspettative, arricchire nel viaggio quell’idea iniziale del proprio futuro. Significa avere chiari alcuni punti cardinali, alcuni valori, alcune cose a cui non vorremmo mai rinunciare, a meno di non rinunciare a un pezzo di noi.
A volte la domanda che le persone portano nei primi colloqui è proprio relativa a una scelta difficile, dolorosa o senza alternative. Ciò che aiuta a rispondere non è quasi mai soppesare i pro e i contro del dilemma, ma ampliare la prospettiva e metterla in relazione al resto di noi stessi.
Come quando ci si perde su un sentiero, andare a tentoni è solo servito a perdere ancora di più l’orientamento, e allora si cerca un punto d’osservazione un po’ più alto – una collinetta, un’altura, una roccia – che aiuti a vedere meglio dove siamo e quale direzione intraprendere per ritrovare la nostra strada.
Quel punto di osservazione un po’ più alto è spesso l’esperienza che raggiungiamo durante la consulenza, la psicoterapia, in parte la formazione (almeno per come la intendo io). E quasi sempre, da lì, scopriamo sentieri che prima non avremmo neanche immaginato.