“E poi, dottoressa, è successa una cosa incredibile. Eravamo lì a litigare e io sapevo come sarebbe andata, un’escalation di rabbia e di urla da parte di entrambi che ci avrebbe devastato senza risolvere niente. Lo sapevo ma non riuscivo a fermare le parole. Finché a un certo punto, improvvisamente, mi sono visto come da fuori, ho visto il viso paonazzo di mia moglie e mi sono immaginato che anche il mio fosse così; tutto d’un tratto mi è venuto da ridere, talmente dovevamo essere brutti da vedere.”
“Sta sorridendo anche ora, mentre me lo racconta. Dev’essere stata un’intuizione potente.”
“Sì. Sulle prime ho cercato di trattenermi: insomma, stavamo litigando! Era come un copione da seguire, il copione della lite furibonda, e mi è venuto ancora più da ridere. E niente, sono scoppiato in una risata che mia moglie deve aver pensato: questo è fuori. È rimasta spiazzata, l’ho visto: non sapeva come interpretare quello che stava succedendo.”
“Lo immagino! È stato come cambiare copione all’improvviso.”
“E cambiando copione è cambiata atmosfera. Io non mi ricordavo nemmeno più per cosa stavamo litigando e boh, sarà la risata che è contagiosa, ma ha iniziato a ridere anche lei. Sembravamo due scemi, però eravamo belli e più leggeri. Allora ho pensato che la rabbia non è l’unica opzione che abbiamo quando c’è qualcosa che non va, il copione possiamo scrivercelo noi.”
La storia è frutto della mia fantasia ed esperienza e non si riferisce a fatti o persone specifiche. Il contenute nell’articolo è puramente divulgativo e non si sostituisce al processo diagnostico e terapeutico svolto con uno psicoterapeuta esperto.